lunedì 12 gennaio 2015

Spazzatura, una sconfiitta riverniciata

Le istituzioni, invece di collaborare si dichiarano guerra, per tenere alto il livello di rumore intorno alla propria inettitudine. Un contrato-bando messo in pasto ai gonzi come il nosplis ultra della trasparenza divento. Il riscatto dalla insorrbidpmazione. Una bella dichiarazione di protesta verso le Istituzioni superiori o contro un fornitore infedele (sempre lo stesso che assume di volta in volta loghi cangianti) ad una stampa distratta ed il proprio logo si arricchisce sempre di più. Questa è la volta dei braccio di ferro tra
Regione e i debiti degli comuni morosi, che pur riscuotendo centinaia di milioni dalla tassa per lo smaltimento, tra feste, festicciole e simil Piedigrotte, assommano debiti riguardanti la tassa per lo smaltimento, tassa che d'ora in poi saranno riscossi attraverso Equitalia, con mora ed interessi. La tariffa per il conferimento sui rifiuti in discarica. Pena: il conferimento discontinuo in discarica della spazzatura. Assommano ad oggi a ben 150 i milioni di euro I debiti maturati fino al 2012 da , e che il Dipartimento per le Politiche Ambientali della Regione vuole recuperareDiamante ha un debito di 921 mila e 639 euro; Cetraro deve dare 309 mila e 604 euro; Grisolia 308 mila e 430 euro e San Nicola Arcella 242 mila e 978 euro. Posizione parzialmente sanata avendo potuto ricorrere negli ultimi mesi alle lusinghe , rimanendo il debito da pagare, di un mutuo ventennale. Per mi debiti del 2013 la Regione Calabria disporrà il fermo amministrativo su tutti i pagamenti che, a qualsiasi titolo, la Regione dovrà erogare ai comuni calabresi, sino all’estinzione della somma dovuta. A San Nicola Arcella, l’isola (non) ecologica voluta fortemente dalla amministrazione si è trasformata in discarica a cielo aperto. Dal materiale riciclabile all'organico e relativo percolato tutto ammassato in località Vannefora con un preciso bando vanto a suo tempo della attuale amministrazione. La isola ecologica destinata alla raccolta dei rifiuti differenziati del comune di San Nicola Arcella. al momento, come segnalato dalle associazioni locali [....]. È' tutto un cumulo di spazzatura di ogni genere.che inevitabilmente genera percolato che cola dai container stracolmi da questa estate per un preciso ordinanza degli organi preposti, “ Il Comune non ha colpa – è stato immediatamente precisato –. La responsabilità è della Regione Calabria che non ci dà la possibilità di smaltire i rifiuti” (sic!). In un mondo fatto di gente civile, sarebbe utile, che chi ha avuto il compito di gestire e controllare venisse rapidamente licenziato. L’amministrazione sta ora preparando la nuova (sic!) documentazione necessaria per rescindere lo ennesimo contratto degli ultimi 10 anni. “La società, la MIA in questo caso, ha mostrato incapacità e soprattutto non ha rispettato i parametri previsti nello stesso contratto in riferimento alla raccolta differenziata. I rifiuti stivati nei cassoni, appositamente acquistati dalla amministrazione comunale si riferiscono alla raccolta di questa fine estate. Prima di allora erano stati lasciati a macerarsi per settimane [....] nei Grandi e accorsati Parchi di ville del territorio.
Ma nulla è avvenuto in termini di verifica e controllo del rispetto del contratto. Chi è in questi lunghi sei mesi deputato al controllo, chi ha accettato di riversare nel contratto gli stessa operatori e le stesse regole ho gestione dei precedenti contratti,? chi aveva è chi ha il compito di vigilare?
Ma chi ha redatto direttive fuori legge essendo esso stesso un fuori legge verso la Regione?
Ora i politici locali "tirino le palle fuori" e puniscano dirigenti ed impiegati incapaci.

E non raccontino che il problema si crea solo in estate con l’arrivo dei turisti, forse non molto abituati a differenziare. Sa la amministrazione delle denunce di questi poveri Christi ha fatto sempre carta straccia.



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